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lunedì 27 giugno 2011 23:26

Enti non profit: i nuovi principi contabili

L’Agenzia per il Terzo Settore, il Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e l’Organismo italiano di contabilità, hanno stabilito in un Tavolo tecnico i principi per la redazione del bilancio degli enti non profit.

Tale scelta, basata sulla volontà di creare dei principi che possano aiutare la redazione di situazioni economico patrimoniali sempre più chiare, basa le propria fondamenta sul fatto che gli enti non profit debbano fornire sia ai soggetti interni che a quelli esterni una visione chiara della realtà.

Nell’ottica di soddisfare le esigenze conoscitive sia dei soggetti costituenti l’ente non profit, ma anche dei soggetti esterni con i quali l’ente viene a contatto nell’espletamento della propria attività istituzionale, il Tavolo tecnico nel rispetto delle caratteristiche che caratterizzano questi enti , ha determinato dei principi contabili e tra i diversi punti analizzati, a parere di chi scrive, vale la pena soffermarsi su:

    • Assunzioni contabili

    • Continuità aziendale

    • Competenza economica

    • Accountability

Partendo dal punto 1, dedicato alle assunzioni contabili, giova ricordare che la redazione del bilancio degli enti non profit, basa la sua genesi sui principi di continuità aziendale e di competenza economica.

Al venir meno di una delle due assunzioni i redattori del bilancio devono adottare criteri alternativi.

In particolare laddove ci trovassimo di fronte ad enti non profit che redigono i propri bilanci secondo il criterio di cassa, i principi contabili dovranno porre particolare attenzione alla regolamentazione di tale fattispecie.

In merito alla continuità aziendale, va sottolineato che i bilanci devono essere redatti nell’ottica della continuità e del funzionamento futuro.

Laddove si ritenesse che l’ente non possa avere continuità si dovrebbe ricorrere all’adozione di criteri diversi, soprattutto se alla data di redazione del bilancio si avvertisse l’esistenza di una crisi irreversibile.

L’utilizzo di criteri differenti,pertanto, è consigliato se l’adozione degli stessi meglio rappresenti la situazione di difficoltà dell’ente.

In merito al punto 3, si osserva che il principio di competenza economica è quello che dovrebbe essere seguito nella redazione del bilancio degli enti non profit in quanto utile a rappresentare in modo chiaro la situazione dell’ente.

E’ tuttavia consentito ad enti di piccola entità la possibilità di redigere il bilancio con l’adozione del principio di cassa, anche se il principio di competenza economica risulta essere fortemente consigliato.

Da sottolineare tra l’altro che l’adozione del principio di competenza economica per gli enti non profit, pone questioni di maggiore complessità rispetto all’adozione dello stesso per le società lucrative per il fatto che con il principio di competenza economica vi è la correlazione dei costi con quella dei ricavi, per gli enti non profit, invece, si possono ravvisare elementi non lucrativi come donazioni e contributi la cui correlazione deve avvenire spesse volte con presunzioni sinallagmatiche.

Nonostante il principio di competenza sia la tecnica di rilevazione più adatta per fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione economica degli Enti non profit, si ritiene ammissibile anche il principio di cassa.

L’Ente non profit potrà rilevare contestualmente alle variazioni di cassa anche le movimentazioni delle disponibilità liquide equivalenti, intese come attività e passività finanziarie che risultino:

    • con scadenza a breve termine;

    • ad alta liquidità;

    • prontamente convertibili in valori di cassa noti; soggetti a un irrilevante rischio di variazione del loro valore.

Infine, uno degli obiettivi nella redazione del bilancio degli Enti non profit è quello rivolto a contribuire alla creazione ed allo sviluppo di un clima di fiducia all’interno della collettivitàdi riferimento.

Per poter raggiungere tale risultato, occorre che l’attività dell’ Ente non profit abbia la caratteristica della trasparenza e della coerenza con le decisioni intraprese “accountable”.

Nella redazione del bilancio, in particolare nella Relazione di missione che deve essere redatta insieme al bilancio, l’Ente deve dare prova e dimostrazione della propria attenzione alle regole di responsabilità nei confronti della collettività di riferimento “responsibility”, indicando, laddove utile ai fini informativi e comunicativi, i livelli di efficacia ed efficienza raggiunti.

Il tavolo tecnico, elenca, infine, gli elementi a cui comunque deve ispirarsi il bilancio di esercizio e cioè:

      • comprensibilità;

      • imparzialità (neutralità);

      • significatività;

      • prudenza;

      • prevalenza della sostanza sulla forma;

      • comparabilità e coerenza;

      • verificabilità dell’informazione;

      • annualità;

      • principio del costo.